Cuba Libre non è solo il nome di un cocktail. Per chi conosce il paese, Cuba libre è un grido di vittoria che viene con la Rivoluzione e oggi più che mai attuale sulla bocca di chiunque voglia difenderla: Cuba Libre!
Sono
un paio di mesi che non scrivo su questo blog. Avevo poca voglia e pochi temi
che mi interessassero davvero. Ogni tanto mi mettevo lì con un titolo,
cominciavo a scrivere ma subito mi sembrava un'operazione obbligata, una specie
di compito ed io e i compiti non andiamo d'accordo. Per altro verso sono andato
avanti col mio lavoro, con la mia vita, con questa porzione d'autunno che è
sempre percorsa da una corrente sotterranea di preoccupazione.
Periodo
ciclonico. Ti ritrovi lì ad osservare le mappe del Caribe e ti improvvisi
meteorologo, quando smetti per un attimo di essere esperto in disastri, o, che
ne so, master in maremoti.
Comunque ci sono altre storie che mi hanno tolto la
voglia di parlare di frivolezze. Mi sembra importante di questi tempi pensare a
quello che conta. Mai come adesso mi sento cubano. Profondamente legato a
questa rivoluzione e a questo paese. È un periodo difficile ma mai come adesso
sto capendo cosa voglia dire essere cubano e rivoluzionario. Mai come adesso
sento l'assedio totale che questo paese vive da sessant'anni sulla propria
pelle, giorno dopo giorno, rinuncia dopo rinuncia.
Sessant'anni e una rassegna
di guitti cialtroni e cafoni che si succedono, in una specie di rassegna
circense, cercando di soffocare l'unico progetto politico serio attualmente
presente su questo pianeta. Inutile dirlo: tutto il resto è monnezza.
Variazioni di una visione economica (e quindi politica), il capitalismo, ormai
defunto e tenuto in vita artificialmente da chi impoverisce l'umanità, la ammala,
la uccide, la fa combattere, da chi compromette il futuro del pianeta ed è
talmente potente da far credere a tutti che è questo il mondo migliore
possibile.
Sono triste perché stanno smembrando, pezzo a pezzo, un progetto di
latinoamerica bello, ambizioso, esemplare. Forse troppo ambizioso e troppo
esemplare per durare.
Il Brasile che costringe se stesso ad una nuova dittatura
squallida e stracciona;
il Nicaragua messo sotto pressione dalle
collaudatissime forze di sovversione americane;
l'Ecuador nelle mani di quel
monnezzaro di Lenin Moreno che è disposto a tradire sua madre, sua cugina, il
suo Yorkshire, chiunque, per un paio biglietti della finale Nba;
il Venezuela
assediato da quel figlio di troia di Trump perchè è il giacimento di petrolio
più grande del mondo a due metri da casa sua. Punto.
È solo questo il problema.
Facendo la conta siamo rimasti io, Evo Morales, e due vecchi flautisti degli
Inti Illimani. No, vabbè, non proprio. Il compagno Evo regge con tanto di
poncho e se non regge, davvero, mi fa talmente tenerezza che me lo prendo a
casa mia e me lo coccolo.
Il resto è Cuba. Cuba Libre. E Cuba dobbiamo difenderla. Oggi più
che mai. Tutti. Tutti quelli che le vogliono bene. E volere bene a Cuba è
volere bene alla Rivoluzione. Cuba è la sua Rivoluzione. È la cosa più fica
successa nell'ultimo secolo su questo pianeta. Credetemi, fidatevi, è così.
Non
state a sentire le stronzate che dicono quattro bottegari di mutande che
tornano da Cuba e spiegano la Rivoluzione. E non prendete come oro colato le
conclusioni socio-politiche della strappona che avete caricato in discoteca
l'altra sera.
Cuba Libre dalle opinioni di basso livello
La Rivoluzione cubana è
una cosa seria e non è da tutti. Non tutti hanno strumenti per capirla. Non è
niente di anacronistico, niente di coerente con i commenti dei Minniti, dei
Salvini, dei Di Maio, dei Renzi (ammesso che sappiano dove sia Cuba) quando
ironizzano affermando che il futuro sia qualcosa di più agile, svincolato da
certi baracconi ideologici. Sbagliano. Semplicemente non capiscono un cazzo!
Entrerebbero in crisi ideologica se solo gli togliessero il privilegio
dell'ingresso allo stadio gratis.
Cuba, Cuba Libre, è il miglior paese che io conosca. Il
più libero, il più giusto e il più colto. Questo non vuol dire che non ci siano
persone stronze, ignoranti, corrotte, infami, false, burocrati ottusi, finti
comunisti, veri fascisti, puttane e papponi. No. Ci sono come ci sono in tutti
i paesi. Forse un po' meno ma ci sono.
Ma Cuba è assolutamente, di gran lunga,
quasi senza avversari, il miglior modo di organizzare gli esseri umani nella
loro massima dignità, e dandogli le condizioni migliori per essere felici. Amo
questo paese come non ho mai amato un paese. Mi sento fortunato a viverci.
Privilegiato.
Bisogna difenderlo come potremmo difendere la persona migliore
che conosciamo. Con attenzione, con amore. Sì, ma come? Boh. Io la Rivoluzione
cubana la difenderei fino alla fine, fino alla morte se dovesse essere
necessario. Spero non succeda, ovviamente, anche perché ormai sono vecchio e
potrei essere un osso duro solo se la battaglia dovesse decidersi a traversone,
però io da qui non me ne andrei mai, succeda quello che succeda.
Cuba Libre dalla cattiva informazione
Ma senza
arrivare a tanto, dobbiamo difenderla dalla cattiva informazione. Cuba ha una
pessima informazione. Se siamo italiani dobbiamo raccontare questa bellezza.
Dobbiamo sbattergliela in faccia. Raccontare la parte che sta alla luce di
questo sistema, la lotta quotidiana della stragrande maggioranza dei cubani per
essere un modello.
Raccontare di quelli che riescono ad esserlo un modello. Non
inzuppare la nostra bruttezza cronica in ogni piatto. Non cercare sempre
l'inciucio e l'altra faccia della medaglia come fossero tutti italiani, come se
tutto fosse Italia. Noi ormai irrecuperabili e distorti, patologicamente
appassionati delle zone in ombra come se dovesse essere solo l'ombra a
raccontare la verità delle cose.
I medici cubani che vanno in missione sono
luminosi, belli e incredibili. Tra loro
ci sarà anche qualche paraculo ma la cosa di per sè è unica, è storica. L'internazionalismo
che Cuba mette in pratica da cinquant'anni è bellissimo.
La campagna
d'alfabetizzazione voluta dalla rivoluzione è una delle pagine più luminose
della storia del secolo scorso. Il fatto che un essere umano qui, solo qui,
bianco o nero, povero o ricco, abbia la scuola gratis fino all'università se lo
desidera e se è bravo, che abbia perfino tutti i libri, le matite, le gomme, i
quaderni, il cibo gratis, questo è bello, è unico, è splendidamente comunista.
Raccontiamolo!. Prima vediamolo bene. Non rispondiamo alla troia di ieri sera per
un paio d'ore ma passiamo il pomeriggio a visitare una scuola o un ospedale. Ci
siete mai andati? Poveri, certo.
Cuba Libre dal Bloqueo!
Fanno salti mortali per curare senza le
medicine negate dall'embargo, e forse nelle camere non ci sono tutti i comfort
dell'ospedale religioso italiano, ma almeno qui non si fa carriera leccando
culi di vescovi e monsignori e non si è costretti a rifiutare un aborto ad una
povera disgraziata per un'obiezione che è una specie di pizzo a quegli stessi
culi mai sazi.
Per altro verso, se non siete sicuri di quello che raccontate,
allora tacete. È meglio. Parlate del fatto che avete trovato una bella camera a
cinque dollari in meno, che avete mangiato aragosta con tre dollari, che le
cubane vi trovano irresistibili. Parlate di quello.
La Rivoluzione è una cosa seria e noi che la
amiamo, che la studiamo, e quei pochi privilegiati che, come me, la vivono, la
dobbiamo difendere dall'ombra del mondo.
Cuba Libre dalla bruttezza
Se la bruttezza si sta impadronendo
della nostra mente e delle nostre città, se il suo abbraccio terrificante
minaccia di soffocare il nostro orizzonte, il nostro futuro, i nostri sogni,
non dobbiamo sporcare questo altro sogno, così diverso, in questa minuscola
isola lontana da tutto.
Se il vostro orizzonte è Salvini, Trump, Bolsonaro, i
muri, i porti chiusi, l'intolleranza, la rabbia, moriteci dentro. La
frustrazione di un mondo perdente, di un'idea di mondo perdente, non può
alimentare il desiderio che affoghino tutti. Non può. Lasciatela in pace, Cuba. Cuba è libre. Affogate voi. Davvero.
Perchè questa guerra a Cuba sta indebolendo soltanto
voi. Cuba trova amici ogni giorno, scontati, inaspettati, vicini, lontani, e
anche vecchi guerrieri italiani, con la pressione alta e principi di artrosi,
che comunque, con il vento giusto, nella giusta posizione, date le giuste circostanze,
un bello schiaffone ve lo danno volentieri.
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