Animalismo a Cuba è un tema controverso e riguarda la legge di protezione animale che deve essere approvata. Ma com'è l'animalismo a Cuba?
Cosa vuol dire animalismo a Cuba? Un
paio di giorni fa c'è stata all'Avana una marcia contro il maltrattamento degli
animali. Non ci sono andato per varie ragioni: la prima è che non lo sapevo. La
seconda è perché non sono animalista. Cioè, cerco di non essere un torturatore
di animali ma credo che finchè si è carnivori non si possa essere animalisti in
modo credibile.
Si entra immediatamente in una forma di schizofrenia tutta
moderna per la quale ci si getta in un fiume gelato per salvare un barboncino e
poi si festeggia il salvataggio con una bella cena a base di spuntature di
maiale.
Meglio fare i conti quotidianamente con la propria cattiveria, con la
propria radicale crudeltà, e magari fare passetti piccoli di consapevolezza in
direzione del rispetto della vita invece di parcheggiarsi in questa lucida
follia. Animalismo a Cuba: vero o fasullo?
Ci sono molti gironi attenuati di animalismo: dire, un conto è uccidere
per nutrirsi, un conto è uccidere o maltrattare per gusto.
Sono d'accordo, sono
categorie diverse di crudeltà ma sempre di crudeltà si tratta. Invece di un
maiale pensa se fosse un esemplare della tua specie, pensa se fosse la figlia
della vicina: la uccido e la mangio perché devo sopravvivere e nutrirmi. Lei è
più debole di me quindi posso farlo. Suona malino, no? Non sarà che dobbiamo
fare conti millenari con una cattiveria del tutto amorale che ci costituisce
radicalmente e ci ha fatto sopravvivere come specie?
Non so, ma me lo domando
spesso. Maltrattiamo gli animali intanto. Lo facciamo in mille modi. Sono nelle
nostre mani e facciamo con loro quello che ci pare.
Maltrattiamo in modi
evidenti, brutalmente indecenti, maltrattiamo quando entriamo in quelle derive
surrogatorie socialmente accettate e permesse.
Maltrattamento animale a Cuba è davvero un'emergenza?
È maltrattamento ridicolizzare
gli animali, ritenerli dei figli che non si hanno, dei mariti che non si
trovano, degli uccelli (o delle fiche) che non ci vogliono. Maltrattiamo quando
li ingozziamo di bisogni tutti nostri, tutti inventati.
Vabbè, ma non era di
questo che volevo parlare. Qui a Cuba mi sembra che il rapporto con i cani sia,
in media, molto più sano di quello italiano. Meno fronzoli, meno succedanei,
meno fiocchetti e meno tutto.
Le ragioni profonde dell'animalismo a Cuba
Non so bene quali siano state le motivazioni
della marcia. Non so quali siano le ragioni urgenti dell'animalismo a Cuba. Non vedo un'emergenza maltrattamenti, onestamente. Si organizzano
un po' di combattimenti tra cani, un po' tra galli, ma credo che i numeri siano
ridicoli.
La legge persegue questi atti che sono già considerati reati e quindi
non mi sembra che sia per quello. Non posso pensare che la schizofrenia di cui
parlavo colpisca anche a queste latitudini.
Già, perché qui c'è un'emergenza maltrattamento
animali di cui parlo da tempo e non mi sembra che fosse il tema centrale della
manifestazione. Parlo dei sacrifici animali per motivi "religiosi".
Tutti sanno che quotidianamente avvengono migliaia di uccisioni di capre,
galline, tartarughe, piccioni, ecc. per quelli che qui comicamente chiamano
"motivi religiosi".
Sacrifici animali per motivi "religiosi"
Gran parte della costa avanera è impraticabile
per la puzza di animale morto, per i cadaveri, per lo schifo che ci si trova.
Gran parte del Bosque sull'Almendares sembra il reparto di medicina legale del
Forlanini.
Non è raro, al tramonto, vedere crocchietti di poveracci, guidati da
un ceffo vestito come un gelataio libico (la guida spirituale, il babalawo)
sgozzare animali a caso per risolvere problemi di corna, e stronzate varie. Ripeto,
non sono animalista, ma non conosco esempi di un vergognoso, schifoso, orrendo
antropocentrismo più macroscopici di questi.
Spiegatemi perché i tormenti
sentimentali, le corna, ma anche le malattie, la povertà di un troione devono
essere risolti dal sangue di un animale?
Questa è la vera emergenza cubana che
non rende merito ad un paese che sotto tutti gli altri punti di vista si trova
ad un livello evolutivo di gran lunga superiore rispetto agli altri paesi del
pianeta. Questa connivenza è pelosa e nauseante. Non se ne parla perché tutti
sono, con diverse gradazioni, coinvolti e complici di questa barbarie.
Vedevo
foto della manifestazione e vedevo manifestanti con bracciali e collane simboli
della santeria. Bene, fate una scelta: o gettate quella monnezza o ve ne andate
dalla manifestazione.
Oppure la proposta potrebbe andare in direzione della
coerenza più radicale: soffrite perché vi hanno abbandonato o perché volete
danneggiare il vicino antipatico? Bene, sacrificate vostro cugino. Sgozzatelo.
Segate una gamba a vostro figlio. I vostri assurdi santi vogliono sangue? Beh,
dategli il vostro.
In
realtà la Rivoluzione ci ha provato. Per molti decenni ha dichiarato illegale
ogni tipo di teismo. Scelta giusta che io riproporrei totalmente. Aumenterei le
pene, ecco, ma l'impianto è impeccabile. Ci ha provato, ma tutti questi tipi di
superstizione, la santeria, il cattolicesimo, i testimoni di Geova, sono
coriacei come le peggiori erbacce. Attecchiscono, come sappiamo,
nell'ignoranza, e la Rivoluzione non è riuscita a diffondere la luce della
ragione e della cultura proprio in tutti gli angoli.
Purtroppo si vedono in
giro figuri ridicoli almeno quanto i santeri, si vedono preti, suore
addirittura.
L'altro giorno ero in un bar e ad una tavolata c'era un prete che
si spizzava i culi delle cameriere come un playboy di Cesenatico. Avrei voluto
dirgli che non era roba per lui, che era meglio se faceva il filo ai bambini
com'è nella norma. Non l'ho fatto. Lo faccio adesso.
Vabbè, sono arrivato qui,
perché? Parlando di animalismo a Cuba, già, e i sacerdoti sono, con uniformi diverse,
qualcosa di più basso rispetto agli animali.
Animalismo a Cuba e umanesimo
Gli animali lasciamoli stare.
Meditiamo quotidianamente su quella che De Andrè definiva "la nostra
distanza dalle stelle", sulla nostra incapacità di non essere cattivi.
Magari, se saremo persistenti, riusciremo a grattare un pezzettino, una
scheggia soltanto, di divinità. Meglio di tanta spiritualità fasulla. Bisogna
provarci. Provare ad intercettare quei raggi minuscoli di luce vera e pulita,
praticando una radicale onestà con noi stessi, quella che si tiene ben distante
dalle chiese, dai preti, dai sacrifici e, soprattutto, dagli animali a due
zampe.
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