L'avana, 14 maggio 2015
Cos'è il bello a L'Avana per te?
Per me L’Avana è
qualcosa di più di una bella città: è una città che ispira l’atto di sognare
attraverso la bellezza. Una volta lo scultore francese Auguste Rodin, alla
domanda se esista qualcosa di più bello della belleza rispose con sicurezza:
“Sì, i suoi resti”. Ed aveva ragione: i magnifici edifici in rovina della
capitale cubana permettono, a chi li osserva con consapevolezza e fantasia, di
immaginare quell’altra Avana che fu, splendida nella sua realtà di metropoli
d’avanguardia dell’architettura urbana degli anni 50. L’Avana attuale ancora
conserva molti edifici Art-deco, art-nouveau e del modernismo che in altre
capitali latinoamericane sono stati disgraziatamente demoliti per costruire al
loro posto brutti grattacieli di appartamenti ed uffici. Ma anche la sua
profusione di spazi disabitati dove tante case e costruzioni sono crollate per
mancanza di manutenzione permette immaginare un’altra Avana futura, più vivibile
e meno il ricordo della sua gloria. Bella in se stessa e non per il suo
ricordo.
Senza alcun dubbio la
cosa più bella della città nella quale sono nato e vivo è la sua gente. Perchè
la città è per la gente, e senza sarebbe uno scenario vuoto, per quanto
magnifica sia la sua architettura. Gli avaneri, con la loro allegria, con la
loro spontaneità nel parlare agli sconosciuti per strada, con quest’aria
sorniona ed altezzosa che tutti i non avaneri ci rimproverano, esibiscono
un’ospitalità sincera, a volte un po’ interessata, ma mai incondizionata:
assolutamente bello; perchè L’Avana, per quanto sia caraibica e tropicale, non
è una città che ragala i suoi tesori al primo che arriva, ma è piuttosto una
città gelosa che pretende un apprendistato minuzioso prima di godere dei suoi
angoli e dei suoi luoghi occulti.
Dove ti piace andare con la persona che ami?
Mi piace andara alla multisala Infanta, qualla costruita più
recentemente e una delle poche che rimangono delle tante che la mia Avana ha
avuto nella sua epoca migliore. Il club “El submarino Amarillo”, dove ogni sera
un gruppo differente esegue delle cover ballabili del genere musicale che
preferisco: il rock. Nella terrazza dell’Hotel Nacional dove si può godere
della miglior vista di un tramonto sulla città. Al museo del cioccolato,
all’Avana Vecchia, per degustare cioccolatini e frullati. Al Callejon di
Hemmel, per vedere il folclore cubano al suo stadio più puro. E, in generale,
camminare avanti e indietro lungo le rotte che preferisco della mia Avana,
scoprendo sempre posti nuovi... e in questo modo la lista sarebbe
interminabile.