È sabato. Non ho nulla da
fare. Il pomeriggio lo passo a bighellonare tra libri e un paio di cose da
scrivere. Mi chiama Dalia e mi chiede se ho voglia di andare a vedere uno
spettacolo comico al Karl Marx. Le dico che odio i comici. Quelli cubani
specialmente. Mi dice che c'è Panfilo. Panfilo mi piace. Ogni lunedì fa una
trasmissione in prima serata che si chiama "Vivir del cuento" che ha
ascolti altissimi e lui è bravo. Mia figlia mi dà il tormento dalle retrovie:
"dai papà, andiamo, andiamo...". Insomma, vado. Il fenomeno degli
umoristi cubani è in ascesa incontrollabile da qualche anno. Un fenomeno simile
al reggaeton. Non c'è locale che non abbia nel suo programma settimanale il
comico di turno. Io non li sopporto. Nella maggior parte dei casi una comicità
di basso livello al servizio del luoghi comuni più triti, volgarità gratuita,
superficialità a vagoni.