Una
delle cose più odiose che un paese possa fare per la sua gente è quella di
rendere il proprio patrimonio artistico inaccessibile. I musei vaticani sono
una bella storia ma il prezzo del biglietto taglia fuori fette sempre più
grandi di popolazione che decidono saggiamente di spendere quei soldi per
sfamare un figlio piuttosto che regalarli a quei simpatici esserini vestiti di
nero. Parlo dei musei vaticani perchè mi stanno particolarmente simpatici ma il
problema riguarda molta parte dei musei italiani e del mondo. La fruizione
dell'arte è fondamentale. L'accesso ad essa è, secondo me, più cruciale della
banda larga per tutti. Che me ne faccio della banda larga se poi la uso per
andarmi a scaricare l'ultimo film di Muccino o l'ultima meravigliosa canzone di
Pitbull? I buoi sono già scappati. Il proprio senso del bello è stato già
sfasciato a colpi di cazzate. Penso a questo mentre sto seduto per terra nel
grande cortile interno del Museo Nacional de Bellas Artes
di L'Avana (davanti al Museo de la Revolucion, adesso l'indirizzo esatto non lo
so... Chiedete, mica sono un un vigile urbano).