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lunedì 11 maggio 2015

Il Vesak a L'Avana


Vesak a L'AvanaIn un periodo storico come questo dove, in nome di qualche dio a caso, si sgozzano vignettisti, ci si fa esplodere negli autobus, si decapitano "stranieri", parlare di temi relazionati con la spiritualità sembra come stuzzicare una ferita infetta per semplice sadismo. Forse non è un periodo straordinario: basta agitare bene la bibita frizzante delle religioni ed escono fuori parole tipo "crociate", "antisemitismo", "attacchi al gas nervino nelle metropolitane". Vista così la questione, emerge lo stesso istinto di difesa che nasce in Italia verso la politica: la politica è roba sporca, meglio non metterci il naso. Si confonde una delle dimensioni più evolute dell'uomo, l'amministrazione e l'immaginazione della cosa comune, con quattro poveracci sporchi, loro sì, che scegliamo per realizzarla.