Sono
continuamente alla ricerca di luoghi in cui scrivere all'Avana. È dai primi
anni che sono qui che vivo in questa specie di ossessione: cerco il posto
ideale ma non è facile. Poi finisco sempre a scrivere a letto di casa mia, al
limite su una poltrona, ma conservo sempre la speranza di trovare il Posto.
Qualche giorno fa sono andato in un locale che si trova su 23 in Vedado, mi
sembrava quello giusto. Un locale in pesos cubani dal doppio nome, uno più brutto dell’altro, tipo
Frankfurt o anche Casa del perro. Come se lasciassero a te la scelta della
corda con cui impiccarti. Comunque tavoli sporchi, ubriachi in qualsiasi
fascia oraria, scelta misera di un paio di marche di birra e qualche rum da
poco e, soprattutto, nessun turista. Mi siedo e mi do un tono.
lunedì 18 maggio 2015
giovedì 14 maggio 2015
Le 5 domande su L'Avana - Risponde lo scrittore Yoss José Miguel Sánchez Gómez
L'avana, 14 maggio 2015
Cos'è il bello a L'Avana per te?
Per me L’Avana è
qualcosa di più di una bella città: è una città che ispira l’atto di sognare
attraverso la bellezza. Una volta lo scultore francese Auguste Rodin, alla
domanda se esista qualcosa di più bello della belleza rispose con sicurezza:
“Sì, i suoi resti”. Ed aveva ragione: i magnifici edifici in rovina della
capitale cubana permettono, a chi li osserva con consapevolezza e fantasia, di
immaginare quell’altra Avana che fu, splendida nella sua realtà di metropoli
d’avanguardia dell’architettura urbana degli anni 50. L’Avana attuale ancora
conserva molti edifici Art-deco, art-nouveau e del modernismo che in altre
capitali latinoamericane sono stati disgraziatamente demoliti per costruire al
loro posto brutti grattacieli di appartamenti ed uffici. Ma anche la sua
profusione di spazi disabitati dove tante case e costruzioni sono crollate per
mancanza di manutenzione permette immaginare un’altra Avana futura, più vivibile
e meno il ricordo della sua gloria. Bella in se stessa e non per il suo
ricordo.
Senza alcun dubbio la
cosa più bella della città nella quale sono nato e vivo è la sua gente. Perchè
la città è per la gente, e senza sarebbe uno scenario vuoto, per quanto
magnifica sia la sua architettura. Gli avaneri, con la loro allegria, con la
loro spontaneità nel parlare agli sconosciuti per strada, con quest’aria
sorniona ed altezzosa che tutti i non avaneri ci rimproverano, esibiscono
un’ospitalità sincera, a volte un po’ interessata, ma mai incondizionata:
assolutamente bello; perchè L’Avana, per quanto sia caraibica e tropicale, non
è una città che ragala i suoi tesori al primo che arriva, ma è piuttosto una
città gelosa che pretende un apprendistato minuzioso prima di godere dei suoi
angoli e dei suoi luoghi occulti.
Dove ti piace andare con la persona che ami?
Mi piace andara alla multisala Infanta, qualla costruita più
recentemente e una delle poche che rimangono delle tante che la mia Avana ha
avuto nella sua epoca migliore. Il club “El submarino Amarillo”, dove ogni sera
un gruppo differente esegue delle cover ballabili del genere musicale che
preferisco: il rock. Nella terrazza dell’Hotel Nacional dove si può godere
della miglior vista di un tramonto sulla città. Al museo del cioccolato,
all’Avana Vecchia, per degustare cioccolatini e frullati. Al Callejon di
Hemmel, per vedere il folclore cubano al suo stadio più puro. E, in generale,
camminare avanti e indietro lungo le rotte che preferisco della mia Avana,
scoprendo sempre posti nuovi... e in questo modo la lista sarebbe
interminabile.
lunedì 11 maggio 2015
Il Vesak a L'Avana
In un periodo storico come questo dove, in nome di
qualche dio a caso, si sgozzano vignettisti, ci si fa esplodere negli autobus,
si decapitano "stranieri", parlare di temi relazionati con la
spiritualità sembra come stuzzicare una ferita infetta per semplice sadismo.
Forse non è un periodo straordinario: basta agitare bene la bibita frizzante
delle religioni ed escono fuori parole tipo "crociate",
"antisemitismo", "attacchi al gas nervino nelle
metropolitane". Vista così la questione, emerge lo stesso istinto di
difesa che nasce in Italia verso la politica: la politica è roba sporca, meglio
non metterci il naso. Si confonde una delle dimensioni più evolute dell'uomo,
l'amministrazione e l'immaginazione della cosa comune, con quattro poveracci
sporchi, loro sì, che scegliamo per realizzarla.
giovedì 7 maggio 2015
Le 5 domande su L'Avana - Risponde Josè Rubiera
L'avana, 7 maggio 2015
Cos'è il bello a L'Avana per te?
Il bello per me è la simbiosi tra la città e i suoi abitanti, insieme al mare e all'emblematico Malecòn.
Dove ti piace andare con la persona che ami?
Mi piace camminare per L'Avana Vecchia, guardare insieme alla persona che amo l'imbrunire sul Malecòn o, meglio ancora, al Castillo del Morro, con il sole che tramonta delineando il profilo della città.
martedì 5 maggio 2015
Nuova Certificazione di lingua italiana a Cuba
Da quest'anno a Cuba esiste una nuova opportunità per
conseguire un certificato internazionale di lingua italiana. Non si tratta di
un certificato qualunque ma forse del più prestigioso in circolazione: il CELI
(Certificato di Lingua Italiana) emesso dall'Università per Stranieri di
Perugia. Infatti da gennaio 2015 la Academia de Idioma italiano Leonardo
da Vinci di L'Avana è diventata l'unico centro certificatore riconosciuto
per questo tipo di diploma sull'isola attraverso l'autorizzazione della
"casa madre" e la stipula di una regolare convenzione.
lunedì 4 maggio 2015
Los Angeles dell'adolescenza
A quarantott'anni sei un coglione malinconico o
incattivito. A venti un'esplosione di propositi che a te sembrano valere come
diamanti ma al mondo sembrano merda. Poi ha ragione il mondo. Ma tu aspetti i
trenta per fargliela vedere al mondo, per prenderti la tua rivincita. Ma a
trent'anni sei tu il mondo. E il gioco è fatto. Se eri Mozart te ne accorgevi a
sei anni. Se sei un coglione te ne accorgi a trent'anni o giù di lì. Ok, questo
per dire che a quattordici invece non sei niente. L'adolescenza. L'età più
stronza che abbiano inventato. Quel paradiso che perde i pezzi, i cherubini che
ti fregano lo specchietto della Vespa, gli angeli con le trombe celestiali che
si fanno le trombe. Un casino davvero. Proprio a questo penso in un sabato
pomeriggio torrido. Sono le 4 e sono seduto su un muretto del Le Select, un
locale di Playa. Fra un paio d'ore c'è il concerto dei Los Angeles e in giro
c'è nervosismo.
martedì 28 aprile 2015
Le 5 domande su L'Avana - Risponde Davide Barilli
L'avana, 28 aprile 2015
Cos'è il bello a L'Avana per te?
Il suo sorprenderti sempre. La Habana è come una rosa, ha petali e spine, dipende da come la prendi, ma alla fine..è lei che prende te...
Dove ti piace andare con la persona che ami?
Nella cafeteria sul malecon, di fronte al Cristo di Casablanca, a mangiare pollo fritto e bere birra aspettando il tramonto...
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