lunedì 9 ottobre 2017

Ancora tu?



Di nuovo qui. Computer acceso, sigarette, totale disordine nella mia stanza, una trentina di libri sulla mia destra, un Kindle, un ombrello macchiato, uno scampolo di stoffa mal piegato, uno scatolone, due materassi in verticale, una lastra di cartongesso, un cavalletto, un pacco di carta igienica, una bici rotta, buste, un fornello, una scala, ma alla fine, qui, davanti a me, l'importante: lo spazio per questa tastiera, le mie dita, la voglia di scrivere.  In realtà, seppur con un'incostanza terrificante, ci sono sempre stato. Intendo dire nei pressi di questo blog, dalle parti di un diario di un viaggio che non è più un viaggio. Nell'ultimo anno ho scritto qualcosa ma, tirando le somme, gli ultimi post scritti con un impegno serio ed una cadenza regolare risalgono a quando? A un anno e mezzo, due anni fa? Ok. In questo tempo non sono stato in un sottoscala a piangere rivoltandomi in un lago di vomito ma ho tirato avanti.

martedì 21 marzo 2017

La Cuba di Alessandro Zarlatti

Unica data a Roma per parlare di Cuba, di attualità, di storia e di storie con uno scrittore che ha fatto di Cuba lo scenario per i propri racconti.

Vi aspettiamo


giovedì 12 gennaio 2017

Mentre corri



La tua mezz'ora, due volte a settimana se non vince la pigrizia, pare faccia molto bene al cuore. Dicono così, al cuore soprattutto ma anche al resto, alle ossa, alla testa, al sangue. La tua mezz'ora sudata, che certe volte passa in un attimo, mentre altre volte sei costretto a spezzettarla in frammenti agonizzanti per comporla. Mezz'ora. Da quasi cinque anni all'Avana. Il tuo ritmo lentissimo a causa del quale tutti ti superano e ti umiliano, i giovani ovviamente, ma anche le donne, tutti, la tua musica nelle orecchie, il vento caldo.

mercoledì 28 dicembre 2016

Fantasmi



C'era il mare dietro al buio della Playita de 16 e in mezzo sagome di persone che passavano come fantasmi tra la terra e il cielo. Tra ciò che restava della terra e ciò che restava del cielo. Giovanni e Daisy avevano preso un tavolo appartato nel ristorante 7 dias che si affacciava proprio su questo panorama soltanto intuito e intuivano le onde e le maree e la sensazione della risacca sulla pelle, quella che ti sposta appena ma ti avverte soltanto di ciò di cui sarebbe capace.

lunedì 5 dicembre 2016

Il mio Fidel

Pioveva. Per meglio dire: piovigginava ieri sera. Nonostante questo, con Emanuele avevamo deciso di andare a bere qualcosa in un locale vicino a Linea. Chiacchiere tranquille. Birra. Cicartici. Perché intorno ai cinquant'anni parli di cicatrici e dei cerotti che metti. Poco altro. La mattina ero andato con Yeislany a ritirare la nostra sentenza di divorzio. Due amici io e lei. Poi le avevo detto di tenere lei quei fogli perchè il mio zaino era pieno di olio. I miei soliti casini. Moto mezza rotta, lasciamo perdere.

martedì 1 marzo 2016

La Regla di Nico



Qualche giorno fa sono andato nel quartiere di Regla. Si tratta di un quartiere storico e popolare che mi ha sempre incuriosito. Mi ha sempre incuriosito la sua posizione che è come quella di una vecchia che guarda dal balcone quello che succede nel palazzo di fronte. Regla si trova sul lato opposto del canale che costeggia L'avana Vecchia ed è raggiungibile con la famigerata "lanchita de Regla" una zatterona a motore che parte dall'Avenida del Puerto e arriva (se arriva) nel cuore di quel quartiere. Se non sbagliate imbarcazione e finite ad attraccare al Monumento del Cristo e quindi siete costretti a ripartire dal via sprecando quasi un'ora (come è successo allo scrivente con la testa chissà dove), in una decina di minuti siete dall'altra parte. L'occasione era una visita a Nico.